Sin dalle origini la storia del Muay Thai si fonde e si intreccia con quella del popolo Thai, vivendo momenti di grande sviluppo ma anche di grande oscurità. Esistono varie teorie e dibattiti accademici a causa delle pochissime fonti storiche rimaste; le più accreditate raccontano che, a partire dal lontanissimo 200 a.C., vari popoli (uniti dallo stesso ceppo linguistico e religioso) definiti “Tai” cominciarono delle lunghe e travagliate migrazioni dai loro luoghi di origine, soprattutto dal nord dell’India e dal sud della Cina, spinti dalle sempre più insistenti espansioni di Tibetani, Mongoli e Cinesi, fino a raggiungere la valle del Mekong nell’Indocina settentrionale. L’approdo in queste floride terre ovviamente non fu semplice, in quanto già occupate da forti e ricche popolazioni come quelle dei Mon prima e dei Khmer poi. Molti furono gli scontri e le guerre per la difesa dei territori, ma molti furono anche gli incontri culturali e religiosi che portarono i popoli Tai ad assorbire sia l’influenza Buddhista Theravada dei Mon, sia quella più Induista dei Khmer. E’ proprio durante questo susseguirsi di migrazioni e di guerre, durato fino al 1238 d.C., che comincia ad affermarsi uno stile di combattimento (Muay) corpo a corpo e con armi molto efficace tipico dei popoli Tai, oggi conosciuto come Krabi Krabong.
A cavallo tra il XII e il XIII secolo, tra i popoli Tai cominciano a distinguersi delle etnie più forti ed organizzate, come i Tai Yuan che fonderanno nell’odierna Thailandia del Nord i Regni di Hiran prima e di Lanna poi. Ma l’etnia che sarà destinata a predominare nei secoli successivi sarà quella Siamese che, nel 1238 d.C., fonda il Regno di Sukhothai ribellandosi ai Khmer che fino a quel momento avevano sottomesso praticamente tutta la regione. Durante questo periodo fiorisce la stupenda cultura Siamese soprattutto grazie al re Ramkhamhaeng che, oltre ad introdurre l’odierno alfabeto Thai, fece redigere il primo importantissimo libro sull’arte della guerra, dedicato ovviamente allo stile di combattimento del popolo Siamese che durante l’era Sukhothai prende il nome di Mai Si Sok e soprattutto comincia ad essere strutturato e codificato, così da poterlo insegnare ed utilizzare durante le moltissime battaglie che si susseguono per l’espansione del Regno che raggiungerà i suoi massimi prima di cominciare un lento declino che avrà il suo culmine nel 1377 a causa delle numerose etnie che spingeranno per l’indipendenza supportate dai Regni confinanti interessati a ribaltare gli equilibri della regione.
Approfittando dell’indebolimento del Regno di Sukhothai viene fondata dal principe Uthong, nel 1350, la città di Ayutthaya, che diventerà in breve tempo la capitale dell’omonimo regno e che estenderà il suo dominio sui territori confinanti, saccheggiando Angkor, la capitale dei Khmer e annettendo Sukhothai nel 1377. In questo periodo i Siamesi vivono un periodo di massimo splendore, sviluppando nuove conoscenze nei campi artistici, economici e medici. Molti furono i contatti e i rapporti commerciali con le grandi potenze asiatiche ed europee che consentirono l’espansione su vasti territori di tutta l’Indocina fino ai sultanati della penisola malese. Enormi sviluppi avvengono anche in ambito marziale, il Mai Si Sok viene ora chiamato Pahuyuth e diviene fondamentale nelle moltissime battaglie vinte durante l’espansione del Regno. In questo periodo i meriti principali dello sviluppo dell’arte marziale siamese, anche al di fuori della guerra, vanno assegnati a due grandi sovrani. Il primo è Naresuan il Grande, durante il cui regno il Pahuyuth viene definito “l’arte dei re” e i Siamesi “il popolo delle otto braccia”. Il secondo è Phra Buddha Chao Sua (il Re Tigre), il quale praticava e amava a tal punto l’arte marziale, da girare tutto il Regno in incognito per sfidare in combattimento tutti i migliori campioni, spesso e volentieri vincendo grazie alla sua ferocia. Dopo numerosi momenti di crisi superati, il Regno di Ayutthaya cadde definitivamente nel 1767 sotto i colpi del popolo Birmano che saccheggerà la capitale distruggendola quasi completamente e dando origine al mito di Nai Khanom Thom.
Dopo la distruzione di Ayutthaya ad opera dei Birmani, il generale Siamese Taksin riesce a fuggire e a ricompattare il popolo stabilendosi più a sud e fondando il Regno di Thomburi, che anche se sarà fondamentale per la rinascita e la riconquista di molti territori persi in precedenza, durerà solo 15 anni. Infatti dopo poco Rama I della dinastia Chakri (casa regnante ancora oggi sul trono) prenderà il potere spostando la capitale sul fiume Chao Phraya, nell’odierna Bangkok, all’epoca rinominata Rattanakosin. Mentre il Regno del Siam (o di Rattanakosin) fioriva, si rafforzava e rimaneva indipendente grazie alla sapiente opera di Rama IV e del figlio Rama V, tutti i regni confinanti cadevano sotto il controllo dei paesi coloniali europei. L’opera di trasformazione del Pahuyuth da sola arte di guerra ad arte marziale applicabile anche per l’insegnamento e lo sport, in questa fase subisce una fortissima accelerazione prendendo il nome tradizionale di Mae Mai Muay Thai. Tutta la popolazione vuole imparare e praticare l’arte, viene addirittura introdotta come materia scolastica, e in tutto il Regno vengono organizzati tornei per decretare i migliori campioni di ogni villaggio. Tutto questo fermento fece nascere vari stili regionali molto differenti tra loro tra i quali il Korat, il Lopburi e il Chaiya.
Dal 1925 comincia una fase di forte instabilità politica, che porterà alla fine della monarchia assoluta e all’inizio della monarchia costituzionale. I forti scontri tra la monarchia, i militari e la popolazione innescarono una serie di colpi di stato che portarono anche al cambiamento del nome da Regno del Siam a Regno di Thailandia (che significa “terra degli uomini liberi”). Superata la seconda guerra mondiale combattuta al fianco dell’Asse, nel 1946 succedette al trono, con il nome di Re Rama IX, Bhumidol Adulyadej, ancora oggi in carica, capo di Stato rispettato e venerato da tutta la popolazione che si ritrova nel Re come unico simbolo di riunificazione e pacificazione del paese. Nel mentre, il nome Mae Mai Muay Thai e più specificamente Muay Kard Chiek comincia ad identificare univocamente il combattimento tradizionale con le corde separandosi completamente dalla lotta con le armi, il Krabi Krabong. Successivamente, visto l’enorme sviluppo e interesse nei confronti dell’ambito più “sportivo” dell’arte, si deciderà di introdurre le prime regole e protezioni per affrontare i combattimenti in maggiore sicurezza. Nel 1945 viene inaugurato il Rajadamnern Stadium, il primo stadio dove venivano combattuti gli incontri con il nome definitivo di Muay Thai, seguito nel 1956 dal più famoso Lumpinee Boxing Stadium dove, ancora oggi, diventare campione è il sogno di tutti i praticanti della stupenda arte marziale thailandese.
Come in tutte le più grandi culture del mondo, anche in Thailandia esiste tutta una serie di racconti epici che intrecciano luoghi fantastici, dei e figure mitologiche. Il più rappresentativo di questi è il Ramakien, che trae le sue origini dal più famoso Ramayana Indiano, con il quale condivide la trama ma si differenzia totalmente per le ambientazioni e i caratteri dei personaggi principali. Purtroppo non sono arrivate a noi le versioni più antiche di questo poema, in quanto gran parte della cultura del popolo Thailandese scomparve durante la distruzione di Ayutthaya nel 1767. Ma grazie a Re Rama I, che nel 1797 riuscì a riportarlo alla luce, possiamo scoprire questo stupendo poema che si è posto alle basi della letteratura, della pittura, della danza, della scultura e dell'arte marziale tipiche della Thailandia. Possiamo trovarne testimonianze in quasi tutti i templi e luoghi storici del paese, che pur essendo Buddhista, ha mantenuto questa influenza Induista in ambito mitologico e culturale. La trama ci racconta delle avventure del principe di Ayutthaya Phra Ram e di sua moglie Nang Sida, la quale, durante il loro esilio per motivi politici, verrà rapita dal demone Thotsakan. A questo punto entra nella storia Hanuman, il potentissimo Re delle Scimmie e figlio del Dio Vento, che grazie alla sua eccezionale forza nel combattimento, aiuterà Phra Ram a sconfiggere Thotsakan e a liberare Nang Sida dalla sua prigionia. Ovviamente nel poema intervengono anche molti altri personaggi, dei, demoni e animali, che ritroviamo continuamente nei nomi delle tecniche più antiche e tradizionali del Muay Thai.
Il 1767 è forse l'anno più buio della storia del popolo Thailandese, in questa data infatti la Capitale Ayutthaya viene conquistata dall'esercito Birmano comandato dal Re Mangra. Durante l'assedio e la conquista, la città venne letteralmente distrutta, e con lei tutto il bagalio culturale di opere letterarie, sculture ed edifici andarono perduti. Oltre al bottino di guerra, i Birmani catturarono parte della popolazione tra cui personalità importanti e guerrieri. Qualche anno più tardi, nel 1774, Re Mangra organizzò delle celebrazioni a base di combattimenti all'ultimo sangue nella Capitale Rangoon. A questi incontri parteciparono i prigionieri Thailandesi che inizialmente vennero umiliati dai più grandi combattenti Birmani. La svolta avvenne quando un coraggioso guerriero Thai accettò la sfida di affrontare da solo tutti i migliori guerrieri di Rangoon. Nai Khanom Thom, questo era il suo nome, cominciò a combattere con tutta la forza e la rabbia del suo popolo sottomesso, e ad uno ad uno sconfisse tutti gli sfidanti. Le sue tecniche erano veloci, precise e ferocemente potenti; diede una lampante dimostrazione di quanto le tecniche del Muay Thai fossero superiori a quelle della Boxe Birmana. A questo punto Re Mangra, sbalordito da quanto accaduto, decise di premiare Nai Khanom Thom liberando tutti i prigionieri di Ayutthaya, concedendogli di tornare in patria e di vivere in pace. L'esempio ed il coraggio di Nai Khanom Thom vengono ancora oggi ricordati in Thailandia con i festeggiamenti del giorno del Muay Thai, ogni 17 di Marzo.